GIfelt

FELTRO ARTIGIANALE AD ACQUA


lunedì 28 novembre 2016

Ci provo ancora

I miei esperimenti con l'ecoprint continuano.
Fino a qualche mese fa non ero una grande apprezzatrice di questa forma di artigianato. Guardando le numerosissime foto in rete non ne sapevo apprezzare tutti i particolari, tutto sommato mi sembravano abbastanza simili tra loro.  Ho dovuto infilarmici dentro per coglierne tutto il fascino e scoprire che le foto rendono in minima parte tutto lo stupefacente cammino che bisogna percorrere per giungere a quei risultati. Prima di tutto il rapporto con la natura: l'osservazione delle foglie intorno durante una passeggiata, gli alberi, i cespugli, i fiori, le bacche sono scoperti con sguardo più attento, egoisticamente interessato, poi le centomila prove, tentativi, dosaggi, la ricerca di armonia nella disposizione delle foglie, l'esercizio di pazienza ogni volta necessario per ottenere il minimo risultato e infine il rinnovato stupore nello srotolare quel magico fagotto. Per quanto mi sforzi ogni volta di prendere appunti minuziosi i risultati sono sempre inaspettati, frutto di misteriose combinazioni delle quali non ho ancora scoperto il segreto. Le mie bravissime amiche che da tempo si dedicano all'ecoprint forse hanno capito tutto! Beate loro! Ma per me va bene così: un pò di magia non guasta.
Ecco perchè le foto (le mie in particolare) dicono pochissimo dei lavori eseguiti.
Le tre sciarpe che vi mostro hanno sempre impronte di eucalipto di due specie, quercia, mortella, cipolla, bacche di pittospero e ghiande.
La prima la conoscete già, ve l'ho un poco raccontata nel post precedente, si tratta di nuno con garza di lana



questa è semplicemente garza di lana


 e questo è nuno con chiffon di seta


 Qui le ho appoggiate su di una rustica borsa di canapa




 E qui, nello stesso ordine, ve ne mostro alcuni particolari






Sono molto contenta, ora devo soltanto decidere a chi regalarle.

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