GIfelt

FELTRO ARTIGIANALE AD ACQUA


lunedì 28 maggio 2012

Il feltro dello sciamano

Carissime amiche, da quanto tempo non comunichiamo eh? Non è che non abbia più lavorato, ma il mio ultimo prodotto non era pubblicabile prima della sua presentazione alla mostra " Il feltro dello sciamano" svoltasi a Biella, negli spazi di The wool company, in occasione di Feltrosa 2012. E sì, avete capito bene , è stato selezionato tra un centinaio di lavori provenienti anche da molti paesi esteri. Un vero onore! Il tema era molto interessante: Beuys, artista e filosofo del secolo scorso che tanto aveva avuto a che fare col feltro fino ad averne salva la vita, ha sollecitato la fantasia di molte di noi che hanno elaborato delle opere veramente notevoli. Nel bando venivamo sollecitate a produrre in collaborazione per mettere in pratica un ideale dell'artista che sosteneva che il contatto profondo con la natura non poteva che farci sentire uniti , uomini animali e piante in un unico creato. Così dopo aver consultato alcune feltraie a me vicine purtroppo indisponibili, ho creduto che si poteva anche pensare a qualcosa di unitario ma che si potesse scomporre in tre parti da elaborare separatamente e anche a distanza. Ho consultato Simona Ledda, Pietrina Atzori ed Antonia Sorsoli  che hanno subito aderito con entusiasmo all'idea ed hanno realizzato con sensibile interpretazione quanto da me suggerito. Si trattava di rappresentare tre diversi modi di confrontarsi con la natura: vi riporto quanto scritto nella presentazione e nella scheda che illustrava il lavoro nel suo complesso e in particolare nella parte che mi riguardava.
Titolo dell'opera: Metamorfosi
Presentazione: L'opera si compone di tre parti ( tre manti ) sovrapposti, se indossati. Essi rappresentano tre approcci diversi nei confronti della natura.Il più esterno è quello scuro, eseguito da Pietrina Atzori e Simona Ledda, due feltraie sarde, il medio è la rete realizzata da Antonia Sorsoli, fiber artist parmigiana e il più interno, in nuno feltro su garza di cotone, eseguito da me.
Il primo rappresenta il contatto diretto, materico, sensorio, il secondo il rischio di rimanere irretiti dalle lusinghe del mondo e prigionieri delle difficoltà che la natura continuamente ci oppone, i terzo il liberarsi della spiritualità attraverso la natura.
Tutti i pezzi sono stati prodotti con lane autoctone, naturali: lana cornigliese, sopravvissana, altamurana e sarda
Sottotitolo del 1°: La grevità della materia
Mantello in lana di pecora sarda, sassi, posidonie, paglie di mare, tela di cotone grezza, cuciture in filato di ortica.
Sottotilo del 2°: Nella rete della vita
La vita con le sue false gioie ti avvolge, non ascoltare canti di sirene e tintinnii dorati e sarai finalmente libero
Sottotitolo del 3°: Lo spirito si libera
Superata la grevità della materia, affrancatosi dai legacci dei propri limiti e delle attrazioni avvilenti in cui era irretito, l'uomo, finalmente libero,dispiega il suo spirito e vola a godere pienamente dell'incanto della natura, immerso in essa e, contemporaneamente, sollevato in una dimensione immateriale.
Durante la Mostra alcune opere sono state animate e interpretate dal Collettivo Duende-Bologna di Anna Dora Scalone la cui esibizione applauditissima è stata più volte riportata su FB.
Vi mostro ora alcune immagini relative al nostro lavoro.













1 commento:

CLAUDIA ha detto...

Cara Giulia, ecco dov'eri finita!!!

Complimenti a tutte le artiste che hanno realizzato quest'opera, seppure a distanza, ma in perfetta armonia.

Brave e complimenti per il vostro successo.

Un caro saluto.
Claudia